Il mio pesto alla siciliana


Sono giorni difficili, dove nel mondo la paura la fa da padrone, dove la gente cerca di uscire meno possibile, ma sono anche giorni dove viene fuori il nostro vero io.
Contatti di Facebook che si trasformano in sceriffi, pronti a puntare il dito o a fotografare con il telefonino chi non sta alle regole, anche se a volte le regole vengono rispettate e questi nuovi tutori dell'ordine autoproclamati le applicano in modo molto più rigido di quanto non ci venga chiesto dalle autorità.
Altri che invece inveiscono e bestemmiano contro tutto e tutti, di tutti questi, che sto rimuovendo dai miei contatti non sentirò la mancanza, anche perché hanno lasciato il posto a nuovi amici, che non seminano paura, ma immagini di cieli azzurri, di cavalli, di montagne, di speranza.
Amici nuovi e ritrovati.

Sto vivendo questa forzata quarantena davvero benissimo, lo dico nel pieno rispetto di chi sta male e di chi non ce l'ha fatta.
Ma io, di mio, avevo bisogno di questa pausa, di questa decontaminazione dal mondo reale, tanto che mi sembra di essere immersa in uno mio strano mondo parallelo.
Volevo fare mille cose e ne sto facendo pochissime, mi dedico a cose che non avevo tempo di fare, leggo tantissimo, cucino molto, riordino le migliaia di ricette che ho collezionato, ma soprattutto dedico tempo, scrivo lettere, mando quel messaggio che per pigrizia o per mancanza reale di tempo non ho mai tempo di fare.

Mi sembra che questa mia nuova dimensione mi faccia sentire ancora più empatica nei confronti delle persone alle quali voglio bene.
E proprio durante questo momento di introspezione ho pensato al viaggio in Sicilia che un gruppo di amici fa ogni anno, e che io puntualmente seguo via social, ma che molto probabilmente quest'anno non potrà essere fatto.
Viaggio che mi fa sempre venir voglia di pesce, di mare, di Sicilia.
Voglia che cerco di attenuare con la cucina e leggendo libri ambientati in questa splendida terra, da Giuseppina Torregrossa a Andrea Camilleri.
Ho da parecchio tempo un invito in Sicilia e per un motivo o l'altro non si riesce mai ad organizzare, ma proprio da questo mio stare in casa forzatamente, mi sono ripromessa di non rimandare più le cose che voglio fare e che so che mi faranno stare bene.

Questo pesto é fatto sulla base di un pesto alla trapanese buonissimo che lo chef dell'albergo dove lavoro prepara.

Il mio pesto alla siciliana
1 melanzana media
2 spicchi di aglio
2 manciate di mandorle
500 g di pomodorini
250 g di ricotta fresca
olio d'oliva
Sale e pepe

Scaldare un po' di olio d'oliva
Soffriggere brevemente l'aglio tritato e le mandorle tritate grossolanamente
Aggiungere le melanzane tagliate a quadretti e farle cuocere un po'
Mettere i pomodorini tagliati a spicchi e cuocere brevemente
Allungare nel bisogno con l'acqua di cottura della pasta.
Aggiungere la ricotta e amalgamare bene
Insaporire con sale e pepe
Condire la pasta con questo sugo

Si può usare questo pesto anche per condire delle bruschette.

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