Pierogi

A volte ci sono ricette che senti, ne prendi nota, le archivi mentalmente fra le ricette che ti piacerebbe provare, ma è un archivio talmente vasto che sai già che non ti basterà una vita intera per poterle fare tutte, nemmeno se aprissi un ristorante da 100 posti sempre pieno.

Pero, poi questa ricetta la ritrovi su un giornale, la vedi in televisione e tua mamma ti racconta di questa ricetta.

Mio nonno arrivava dalla Polonia, ed è stato fermato al confine Svizzero durante la guerra mentre cercava di raggiungere suo fratello che aveva un ristorante a Parigi, o che ci lavorava, le versioni variano a dipendenza di chi le racconta.
Il suo fermo obbligatorio qui gli ha quasi sicuramente salvato la vita, e gli ha fatto conoscere la mia fantastica nonna, di cui vi avevo accennato parlandovi del polpettone di tonno.

Ho passato moltissimo tempo dai miei nonni che abitavano nel paese vicino al nostro, i miei genitori erano giovanissimi e lavoravano, io passavo la giornata con loro, con mia grandissima gioia.
Non ricordo mio nonno in cucina, ma pare che fosse lui il cuoco di casa, una casa affollatissima, con i nonni, otto figli, un nonno adottivo, il Berto e tutto un contorno di persone che orbitava li attorno.

Ma torniamo alla ricetta, mia mamma mi ha raccontato che quando erano piccoli, mio nonno si chiudeva in cucina e cucinava una specie di "tortelli", facendosi aiutare a volte da mia zia Gianna, che amava stare in cucina con lui.
Dalla descrizione di mia mamma, penso che questi tortelli fossero i Pierogi, che è poi la ricetta che mi ronza nelle orecchie da un po'.
Ho cercato su libri di cucina e in rete, e quelli che ho trovato sul blog Sapori della Polonia mi sono sembrati i più simili.
Trovate la ricetta originale qui.

Ho modificato la mia perché a me è rimasto una marea di ripieno, non so se ho sbagliato qualcosa.

Ingredienti per l'impasto (dose per 6-8 persone)
4 bicchieri di farina (che la prossima volta pesero)
sale
2 uova
un bicchiere di acqua calda
due cucchiai di olio d'oliva

Ingredienti per il ripieno
500 g di patate
250 g di ricotta
sale
pepe
1 cipolla
olio d'oliva per rosolare

Cuocere le patate, lasciarle raffreddare, sbucciarle e schiacciarle con lo schiacciapatate.
Rosolare la cipolla tritata finemente e unitela alle patate, aggiungere il sale e il pepe e la ricotta, mescolare bene.

Impastare la farina con il sale, l'uovo e l'olio, aggiungendo anche un po' d'acqua fino ad ottenere una pasta morbida.

Stendere la pasta sul piano di lavoro con un mattarello, dell'altezza di ca 4 mm, formare con il copapasta oppure con il bordo di un bicchiere dei cerchi di pasta.
Mettere all'interno di ognuno un po' del ripieno, chiudere a metà, come delle mezze lune, avendo cura di schiacciare i bordi.

Cuocerli in abbondante acqua salta per circa 5 minuti, devono galleggiare, scolarli e condirli come si vuole.

Noi questa sera li abbiamo mangiati con un sugo fatto con cipolla rosolata, pancetta saltata in padella e pomodoro.

Mia mamma li ha adorati, anche se ha detto che quelli che le faceva il suo papà erano tutta un'altra cosa, nel senso che non erano questi che intendeva, pensa che anche l'impasto esterno era fatto con le patate, perciò se qualcuno conosce la ricetta di cui lei parla, me la scriva nei commenti p.f.

Oltretutto penso che la prossima volta proverò a farli senza mettere la cipolla internamente, perché si sentiva molto.


 


Commenti

  1. Impossibile non sentire aria di casa quando leggo le tue ricette.
    Mi riscaldano il cuore.

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